mercoledì 21 luglio 2010

mondiale di szeged

Finalmente ho una connessione internet abbastanza potente da lasciarmi scrivere.
Qui a Szeged fa caldo come all'inferno, il campeggio sembra il quartiere più affollato di Calcutta, le docce sono un tubo che esce dal muro, senza uno straccio di tendina per avere un minimo di privacy, non sempre c'è acqua calda, e i gabinetti sono dei veri c..., insoma, avete capito.
L'organizzazione è molto carente, e sento che si lamentano un po' tutti. Speriamo solo nel tempo, perchè con questo caldo e questo enorme numero di persone strette come sardine, se i piloti volano e sono contenti, si entra nella routine della gara e i disagi si sentono meno.
Una cosa è certa, l'Ungheria non mi vedrà MAI più.

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